Catania e la pazzia
"Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata accolta dagli uomini" così scriveva Alda Merini nella "pazza della porta accanto" , penso non esista affermazione migliore per fotografare l'immagine della pazzia.
Quando ascolto qualcuno che afferma la pazzia di qualcun altro, o quando io stessa penso " è pazza o pazzo" dopo rifletto sul mistero della follia e giungo alla conclusione che di fondo ci sia una sofferenza incompresa e cerco una giustificazione ai gesti che sembrano folli.
Ma a Catania, per esempio, se viaggi in macchina nell'ora di punta o nelle giornate di caldo afoso, i catanesi potrebbero sembrarti tutti pazzi… così per evitare di innervosirti cerchi di giustificarli ma questa città non è solo follia è anche una meravigliosa città barocca ai piedi di un vulcano magnifico, che ultimamente si sta aprendo all'arte come non mai.
Ed è proprio di questi giorni una bellissima notizia che apre il calendario artistico della nostra primavera. Il 21 aprile, il castello Ursino, monumentale edificio risalente alla prima metà del 1200, aprirà le porte della mostra curata da Vittorio Sgarbi, dal titolo “museo della follia”.
La mostra è una raccolta di oli, sculture e disegni dell'artista naif Antonio Ligabue, lui che fu ricoverato più volte in ospedali psichiatrici e dedicò la sua vita da incompreso alla pittura.
Si potranno ammirare dipinti e collage del pittore Pietro Ghizzardi, artista contadino che cominciò a dipingere sui muri delle cascine della pianura padana per poi iniziare ad esporre in varie località del Nord Italia già dal 1968.
A rendere ancora più forte il concetto di follia, vi saranno le sconvolgenti sculture del giovane pittore e scenografo palermitano Cesare Inzerillo, definito da Oliviero Toscani "un artista che per la sua pregnante capacità di porsi nella società, per mezzo di un'analisi e una critica essenziale che esalta la condizione umana, tramite il suo realismo assurdo anzi surrealismo, triste e ironico, dolce e amaro, bello e brutto, osceno e magnifico, riesci a fissare la condizione umana ma soprattutto riesce a coinvolgere chi guarda le sue opere" il percorso dell'esposizione si concluderà con altre centinaia di opere sul tema della pazzia create da vari autori dal 1600 ad oggi.
Insieme a questo viaggio nel mondo della follia nell'arte, l'esposizione sarà corredata da materiale documentale di grande rilevanza, che narra visivamente la storia della legge 180, un iter sull'alienazione e sui brutali mezzi usati nel corso degli anni nell'ospedale psichiatrici.
"Il museo della follia" diventa un viaggio che il curatore Sgarbi ci invita a fare per osservare la storia di una umanità dolente celata dal nostro paese, l'arte che diventa denuncia e racconta aspetti dolorosi dell'esistenza umana.
Il sindaco Enzo Bianco ha sottolineato la grande rilevanza civile di questa mostra che risiede nella possibilità data ai più anziani di ricordare l'orrore che rappresentarono i manicomi degli anni 70, e ai giovani l'importanza di comprendere perché non si debba mai tornare indietro.
L'esposizione sarà visitabile fino al 20 ottobre e sarà per chi non lo avesse ancora visitato una doppia occasione per poter ammirare contemporaneamente uno degli edifici monumentali più belli di Catania, il castello Ursino.